Lettura spettacolo
Da testi anonimi pavani del ‘500, Carlo Goldoni, Pompeo Molmenti, Sebastiano Vassalli
Un viaggio nel cibo tra storia, tradizione, teatro e soprattutto una città: Venezia. A partire da La fame dello Zanni, tratto da testi anonimi in pavano del 500, si approda alle innumerevoli scorrerie culinarie di Carlo Goldoni. Scene tratte da Le done de casa soa, Sior Tiodero brontolon, La donna di garbo e tante altre commedie raccontano le mense dei ricchi e dei borghesi, la fame dei poveri: le intramontabili maschere della Commedia dell’Arte ci raccontano la loro miseria. Il cibo costituisce l’unico pensiero quotidiano, il modo di procurarselo diventa argomento di un’infinità di scene comiche: un ricco deride la fame del povero Arlecchino (Il tutore); Brighella smaschera le velleità alimentari di un nobile spiantato (La buona moglie); Pantalone rimpiange una Venezia dove il mangiare e il bere bene erano lo specchio di una società di gentiluomini e di un’epoca ormai perduta (Il servitore di due padroni). Durante lo spettacolo si alternano brani a leggio e scene dinamiche in maschera e costume, riflessioni e momenti comici, introduzioni storiche e spunti sul quotidiano, perché purtroppo ancora oggi non è cessato il drammatico contrasto tra fame e sprechi.
Di e con
Vanni Carpenedo e Alberta Toninato
Durata
50 minuti
Esigenze tecniche
Spazio sgombro di almeno 4 x 4 metri
Riflettori o luci fisse che illuminino lo spazio dedicato alla scena